venerdì 7 agosto 2015

Santa Giustina Martire



All’interno del convento delle Suore Trinitarie (accanto alla Chiesa di Santa Margherita), sono conservate le spoglie di Santa Giustina Martire. Da oltre due secoli numerosi sono i pellegrini che, soprattutto di ritorno dal Santuario della SS Trinità, si fermano a Cappadocia per rendere omaggio alle spoglie della santa. Queste sono custodite e venerate nel convento delle Suore Trinitarie di Cappadocia dal 1825, giuntevi grazie alle sollecitazioni e all’impegno di Madre Felice, la suora co-fondatrice del convento del paese.
In un luogo già caratterizzato da intensa religiosità, dalla presenza della Casa dei Buoni fanciulli di Don Calabria (dove si svolgono i ritiri spirituali, circondati dalla pace e dal suggestivo paesaggio delle montagne cappadociane), dalle due chiese intitolate ai santi protettori del paese, San Biagio e Santa Margherita, coloro che devotamente si affidano alle cure spirituali del Signore, possono votarsi anche all’intercessione di questa Santa Martire della Chiesa di Cristo.
Ricordate quindi, quando passate per Cappadocia, di fermarvi per venerare e pregare accanto alle spoglie della Santa Martire Giustina. Dal piazzale (Piazza Vittorio Veneto), salendo la graziosissima scalinata che raggiunge la Chiesa di Santa Margherita, nei pressi troverete il convento delle Suore Trinitarie, che cortesi e disponibili come sempre vi riceveranno e vi mostreranno la cappella dove è conservato il corpo di Santa Giustina accanto al quale potrete recitare le vostre preghiere e affidarvi alla sua intercessione.
 
 
NOTIZIE SU SANTA GIUSTINA MARTIRE

Non esistono documenti su Santa Giustina, martire romana, tuttavia, secondo la tradizione, sappiamo che appartenne ad una nobile famiglia patrizia e visse al tempo dell’imperatore Diocleziano, sotto il quale moltissimi cristiani furono martirizzati. I genitori di Giustina erano pagani. Rimasta orfana di madre all’età di pochi anni, fu affidata ad una nutrice, la quale, essendo cristiana, fece conoscere alla bimba la sua religione. Conquistata dall’amore di Cristo, la fanciulla si fece battezzare e viveva con tanto fervore la vita cristiana, che il padre non tardò a scoprirla seguace di quella religione che egli tanto aborriva; quindi, prima con paterna persuasione e poi con le minacce, provò a costringere Giustina all’apostasia, ma dichiarandosi essa pronta alla morte piuttosto che mancare di fedeltà al vero Dio e al suo sposo Gesù, il padre, in un impeto d’ira, la trafisse al collo con un pugnale. Giustina cadde morente ai piedi del proprio genitore, come un fiore stroncato dalla falce; aveva dieci o dodici anni di età.
Gli schiavi della casa, forse cristiani, si presero cura della sepoltura del suo corpo verginale e di raccogliere in un vasetto il suo sangue che insieme al corpo della martire seppellirono nel cimitero di Santa Ciriaca al Campo Verano. Non sappiamo quando il corpo di Santa Giustina fu estratto da quel cimitero per essere esposto alla venerazione dei fedeli, dall’autentica della reliquia risulta solo che esso fu donato alle Maestre Pie Trinitarie di Cappadocia nel 1825, molto probabilmente, dietro richiesta della Madre Felice, co- fondatrice dell’Istituto, affinché servisse di modello di vita cristiana alle fanciulle affidate alla loro educazione.
Il volto, le mani e i piedi della Santa sono rivestiti di cera, ma il corpo è completo di tutte le sue ossa. 



AUTENTICA DELLA RELIQUIA DI SANTA GIUSTINA V. E M. CHE SI VENERA NELLA CAPPELLA DELLE SUORE TRINITARIE IN CAPPADOCIA – AQUILA
 
INTESTAZIONE DEL DOCUMENTO
 
D.PLACIDO DELL’ORDINE DI SAN BENEDETTO E DELLA CONGREGAZIONE CAMALDOLESE
IL CARD. ZURLA PRESBITERO DI SANTA ROMANA CHIESA DEL TITOLO DI SANTA CROCE IN GERUSALEMME VICARIO GENERALE DEL PAPA E DELLA CURIA ROMANA E GIUDICE ORDINARIO INCARICATO ECC.
 
TESTO DEL DOCUMENTO
 
Assicuriamo tutti e i singoli ispettori della presente lettera e attestiamo che noi, per la maggior gloria dell’onnipotente Dio e per la venerazione dei suoi Santi, abbiamo donato il sacro corpo di Santa Giustina martire alle Maestre Pie della SS.ma Trinità di Cappadocia, della Diocesi dei Marsi.
Per mandato del Papa (il corpo) fu estratto da noi dal cimitero di Santa Ciriaca, nel Campo Verano, affinché fosse sposto nella loro chiesa alla venerazione dei fedeli.
In vesti di seta, tessuta con arte frigia, e rivestito nobilmente secondo la moda seguita dalle antiche donne romane, abbiamo posto il corpo, insieme ad un vasetto tinto di sangue, in un’urna di legno, dipinto di rosso e chiusa da tre lastre di vetro. Ben chiusa, legata con una fascia di seta rossa e sigillata con i nostri sigilli, l’abbiamo consegnata e affidata all.mo Sig. Ignazio Lilli di Cappadocia.
 
(segue la formula stampata perché comune a tutte le autentiche)
 
e nel Signore, gli abbiamo dato la facoltà di tenerla presso di sé, di donarla ad altri, di trasportarla fuori della città, di esporla in qualunque chiesa, oratorio o cappella, alla pubblica venerazione dei fedeli, tuttavia senza Ufficiatura o Messa (?) secondo le disposizioni del Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, pubblicato il giorno 11 Agosto 1691.
In fede, abbiamo firmato di nostra propria mano questa lettera testimoniale e, chiusa col nostro sigillo, abbiamo ordinato, per mezzo di una nota, che fosse spedita al Custode delle Sacre Reliquie.
 
Roma, dalla nostra sede, il 21 marzo 1825.
 
(Reg.: Tomo III – pag. 240)
…Costantino Vic epsf (?)
Damiano Orlandi Custode

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