venerdì 7 agosto 2015

Proverbi petrellani. Di Gerardo Rosci


A chi sputa pe ll’aria ci recasca ‘n capo
A chi sputa verso il cielo, gli ricade sulla testa.
A ‘na recchia c’entra e a ‘n atra c’esce
Gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro
Aiutà pe la scesa.
Aiutare (spingendo) in discesa; dare un aiuto inutile.
A ji peggio cani la méglio lèstra
Ai peggiori cani il giaciglio migliore; avere un privilegio immeritato.
A jó tristo ci s'ha da fa ó canistro
Al tristo bisogna  fargli il cesto (con omaggi)= al malvagio devi fargli un cesto di  regali per tenertelo buono
A maggio se recontano le pecore
Alla fine si faranno sempre i conti
A ogni tristo zappatore, la sua zappa è la peggiore
Chi non ha voglia di lavorare trova sempre mille pretesti.
A pezzuco a pezzuco s’azzecca a jo pajaro!
Un piolo dopo l'altro si sale sul fienile! Un po’ alla volta si risolvono i problemi.
A San Martino, giri la cavola e esce lo vino
A San Martino, ruoti la cavola ed esce il vino
A settémbre e a febbraro notte e giorno vao a paro
A settembre ed a febbraio giorni e notti hanno la stessa durata.
A vocca chiusa ‘on c’entra mosca
A bocca chiusa non entra mosca. Chi tace non fa errori
Acqua quèta vérmi ména
L’aqua stagnante diventa putrida
Attacca j'aseno addó vò jo patrone.
Lega l'asino dove vuole il suo padrone
Avvezzate bè ché Dio te ci mantè
Cerca di stare bene chè Dio ti da una mano
Caglina che non becca ha già beccato.
Chi rifiuta una cosa buona vuol dire che già l’ha avuta.
Chi  cagna la via vecchia  pe’ la nova quanti malanni  vò tanti ne trova
Chi  conosce una  strada e ne vuol provare una
nuova, trova solo un sacco di guai.    
Chi gira lecca! Chi se sta se secca!
Chi si dà da fare in giro rimedia sempre qualcosa, chi resta fermo  rimane a bocca asciutta.
Chi caglina nasce sempre in terra ruspa.
Chi nasce gallina è destinato a razzolare
Chi capa capa, capatura piglia
Chi sceglie troppo finisce col prendere gli scarti
Chi fa jo fascio se jó ncòlla.
Ognuno deve trasportarsi il fardello che si è procurato. Ognuno subisce le conseguenze delle proprie azioni.
Chi fa la prima e non fa la seconda (placenta), more de parto
Non bisogna fermarsi al primo ostacolo
Chi la sera non se scarza, la mmatina acquanto s’arza.
Chi alla sera, prima di andare a dormire, non si scalza, al mattino si alza in un attimo. Biogna essere sempre pronti per ogni evenienza.
Chi  non  la    vénce,  la  ‘mpatta
Chi non la  può vincere, la  pareggia
Chi moglie non ha, moglie manténa
Chi non ha moglie, ne  mantiene certamente una
Chi nasce tunno non po’ morì quadro.
Chi nasce tondo non può morire quadrato
Chi non piscia ‘n compagnia trova la serpa pe lla via
Chi non piscia quando anche gli altri compagni pisciano, può fare brutti incontri.
Chi 'on mète 'on và alla mola
Chi non miete non va al mulino
Chi ‘on tè  la casa se lla trova
 Chi non ha una casa deve cercarsela; quand’è  brutto  tempo bisogna cercarsi un riparo 
Chi parla ‘mpizzo se casca
Chi vuol parlare con ricercatezza, senza avere le basi, può dire degli sfondoni.
Chi pecora se fà jo  upe  se lla  magna
 Chi  si fa pecora, il lupo se  lo  mangia. 
Chi più sporca la fà diventa Priore
Chi è più compromesso fa sempre carriera
Chi tè lo pa’ non tè i denti e chi tè i denti non tè lo pa’.
Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.
Chi va a dormì  co  ji  varzitti la mmatina se retrova smerdato
Chi va a dormire con i bambini al mattino si ritrova
 sporco di cacca. Non bisogna immischiarsi nelle cose di poco conto.
Chi va co jo cióppo  se  mpara a  cioppecà.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.  
Chi va pe fregà remane fregato.
Spesso chi vuole fregare qualcuno rimane fregato lui stesso
Chiamà San Dominico prima de vedé la serpa.
Raccomandarsi a San Domenico (protettore contro
 i morsi di serpenti e vipere) prima di vedere  una
serpe = fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Da ‘na vacca simo raccapezzato ‘no córno!
Da una vacca abbiamo  recuperato soltanto  un corno
Dio  fa le montagne e  po’ ci  fiocca, fa i cristiani   e   po’ j ’accóppia
Tutto  si realizza secondo il destino; spesso le persone sono predestinate a stare innsieme.
Dio provede ma non caréa
Dio provvede ma non trasporta. Se non ti dai da fare Dio non può aiutarti. Ti devi dar da fare tu = Aiutati che Dio ti aiuta.
Fa  jo  cunto  a tre castagne  a riccio
Fare i conti troppo ottimistici;  nel riccio non ci sono sempre tre  castagne, ma molto spesso ci sono anche  le cucchiarelle (aborti di castagne costituite di sola buccia)
Fa bene e scordate, fa male e pensaci.
Dimentica il bene che fai ma ricordati sempre del male che hai fatto.
Fa le nozze co ji fugni
Far le nozze con i fichi secchi
Faccia roscia, panza moscia
Chi arrossisce per timidezza resta  digiuno.
Figli zichi, guai zichi; figli róssi, guai róssi
Figli piccoli, guai piccoli; figli grandi, guai grandi
Fra Modesto nun fu mai Priore.

Frate Modesto non fu mai eletto Priore. L’eccessiva modestia non aiuta ad essere a fare carriera.
I guai della pila se gli sa jo scommareglio
I guai della pentola li conosce il mestolo.
I me resparagno mogliema a jo letto e j'atri se lla gudino pe le fratte
Io non faccio l'amore con mia moglie a letto per risparmiarla mentre gli altri se la godono tra le fratte; le cose risparmiate con tanta cura se le godono gli altri furbi.
J’aseno va pe’ paglia e j’aseno se lla remagna.
L’asino trasporta la paglia e lui se la mangia. Ognuno paga le conseguenze delle proprie azioni.
Jo  bove dice  cornuto  a  j’àseno.
Il bue che dice cornuto all’asino
Jó callararo se non tegne, coce
Il calderaro se non ti tinge ti scotta ; alcune persone in un modo o nell’atro devono fare danni
Jo diavolo quando non tè gnente da fa se taglia l’ogna.
Il diavolo se non ha nulla da fare si taglia le unghie;
Invece di stare qui a dare fastidio, fai qualcosa, anche se di poca importanza.
Jo méteco  pietùso,  fa  la piaga  dolorosa.
Il medico che  si fa  impietosire dal malato,  fa infettare  la  ferita
Jo piro quand’è  maturo casca senza tortùro.
La pera matura cade dall'albero senza bisogno del bastone. / Lascia che le cose maturino col tempo.
Jo piatto rutto gira sempre pe’ casa
Il piatto lesionato gira sempre per casa
Jo pórco satullo revoteca jo scifo
Il maiale quando è sazio rivolta il truocolo
Jo sacco vóto non se règge ritto
Chi non mangia non sta in piedi, come il sacco vuoto
Jo trótto de j’aseno dura póco.
Il trotto dell’asino dura poco; la foga degli inetti non dura a lungo.
 La biastima gira, gira e po recasca a chi la tira
Le maledizioni girano girano e vanno a ricadere su colui che le ha mandate
La cera se consuma e jo mórto non cammina
Con le chiacchiere non si risolve nulla
La coda è la più dura da scortecà
La parte finale di ogni cosa è sempre più difficile da realizzare
La fame caccia jo upe dalla tana.
La Il bisogno aguzza l’ingegno.
La mmerda più la vuscichi e più puzza.
La merda più la rigiri e più puzza.
La neve dicembrina ci mette la radicina!
La neve di dicembre dura più a lungo!

La neve marsateca dura quanto no schiaffo a na nateca!
La neve di marzo dura quanto uno schiaffo sul sedere!

La nuci puzza è quela che fa più rumore.
La noce guasta è quella che fa più rumore; le persone vuote sono sempre le più chiassose.
La pecora raccommannata se lla magna jo  upe
La pecora raccomandata se la mangia il lupo; a volte le cose  o le persone a cui si presta più attenzione vanno in malora.
La robb’ ‘e j’avarone se lla gode jo scroccone
Ciò che  l’avaro accumula se la godrnno gli altri
La via è dejo Papa, chi ci piscia e chi ci caca
La strada e di tutti ed ognuno è libero di farci quello che vuole
Le trinche a jo trincaro, la neve a jo nevaro
Quando il prognolo è carico di frutti (trinche), avremo un inverno con malta neve.
L'erba che non vo' a j'orto te nasce
Spesso ti capitano le cose che meno vorresti
Lo bono è bono e lo méglio è méglio
Il meglio è sempre da preferire.
Lo sciapo non se mèteca
Per l’insipienza non c’è rimedio
Lo zuzzo mi se nne va via  coll’acqua....
Lo sporco mio,(quello materiale di chi lavora onestamente con le  mani) se ne va via con l’acqua...Non è dsdporco morale..
Morta la vacca fenita la sòcceta!
Morta la vacca, finita la società! Quando finisce l’interesse finisce anche qualsiasi rapporto.
Natale co jo sole e Pasqua co jo tizzone
Se fa bel tempo a Natale, a Pasqua farà freddo
Ncima  allo  cotto , l’acqua   bollente
Sulla scottatura l’acqua bollente; dalla padella nella brace
Nebbia arda, Dio ci nne guarda, nebbia bassa, bon tempo lassa
Nebbia alta  Dio ci guardi, nebbia bassa buon tempo lascia.
Non   so   pe’   j’aseni   i   confétti
I confetti non sono per gli asini; non si possono dare le cose  buone  a chi non è in grado di apprezzarle.
Non se vénce e non se mpàtta
Non si vince e non si impatta; si può solo perdere
Non vo' né regge né scortecà
Non vuoi collaborare in nessun modo
‘No padre campa cénto figli e cénto figli non campano ‘no padre.
Tanti figli non sono capaci di assistere un genitore
Ognuno all’arte sé e j’upe alle pecore
Ognuno faccia il suop mestiere come il lupo con le pecore
Piagne jo mórto e frega jo vivo
Piange il morto e imbroglia il vivo
Piscia chiaro e fa le fica a jo medeco.
Cerca di stare in salute e schernisci il medico; tieni la coscienza pulita e non curarti della gente. L’antico significato di fica non è quello attuale, bensì il gesto di scherno che si fa mostrando il pugno della mano con il pollice tra il medio e l’indice. Nei paesi sudamericani  si usa un amuleto portafortuna che riproduce la mano in detta posizione, detto, appunto, fica.
Più munno giri e più marchisciani truvi
Più giri il mondo e più individui  strani incontri
Pórco peluso, lardo annascuso
Quando il maiale ha molti peli, nasconde molto lardo.
Pure i puci téo la tosse!
Parlano anche le persone insignificanti!
Qando Pasqua ve de maggio, qando ficora fiorisce, quando mua partorisce.
Mai; cioè,  quando queste tre cose si verificheranno: quando Pasqua verrà di maggio, quando fiorirà il fico e quando una mula partorirà.
Quando  Camiciola  mette  ‘o  cappéjo,  vìnnite le crapi  e  fatte   ‘o  mantéjo
Quando sulla cima di Camiciola  c’è la  neve,   vendi le capre e comprati il  mantello.
Quando j’aseno non vo beve e inutile che ci  fischi.
Quando l’asino non vuole bere è inutile che gli fischi;  non c’e più sordo di chi non vuol sentire.
Quando l'acqua vè dalle Puglia, piglia la zappa e vatte a cucuglia; quando l’acqua vè da Roma, piglia la zappa e va a lavóra
Quando la pioggia arriva da est (direzione delle Puglie), prendi la zappa e vai a ripararti; quando viene da Roma, prendi la zappa e vai a lavorare.

Ricordo un pomeriggio di settembre del 1955: delle grosse nuvole nere arrivavano minacciose sul nostro paese da est, sopra il Monte Aurunzo. Un anziano del paese vedendo quelle nuvole presagì commentando: “quando l’acqua vè  dalla Puglia...” Il temporale fu tremendo; fiumi di acqua devastarono le campagne. Dall’altro versante del monte Aurunzo le acque alluvionali scesero copiose ed improvvise attraverso i canaloni, trascinando a valle  massi e detriti  distruggendo buona parte di Villa San Sebastiano.
Quando rannuvola ncima alla brina, acqua o neve ncima alla schina
Quando il cielo diventa nuvoloso sopra una brinata,  pioverà o nevicherà
Quatrini e santità, la metà della metà e pó ancora la metà.
 Non credere mai a quelli che dicono di essere ricchi o buoni
Se Febbraro non febbrarea, Marzo e Aprile repparea.

Se Febbraio non fa il brutto tempo che normal,ente deve fare, lo faranno Marzo ed Aprile.
Se jo ricco ‘n se ‘mpazzisce, jo póvero ‘n pò campà.
Se il ricco non impazzisce, il povero non può campare. Il poveraccio vive spesso grazie agli errori del ricco
Se piove a gli quattro aprilanti, quaranta dì duranti.
Se piove nei primi quattro giorni di aprile, pioverà per quaranta giorni.
Se piove de Santa Bibiana, piove 40 dì e ‘na settimana
Se piove per  Santa Bibiana, piove 40 dì e una settimana
Se vó sta bè’  ‘no mese, pigliate la moglie; se vó sta bene ‘n anno, ammazzate jo pórco; se vó sta bene sempre, fatte frate.
Se vuoi star bene un mese, prendi moglie; se vuoi star bene un anno, ammazzati il maiale; se vuoi stare bene sempre, fatti frate.
T’è piaciuto lo dorge? Mo caca l’amaro!
Hai goduto prima? Ora subisci le conseguenze!
Toccà l’oro co le mani panonte
Toccare l’oro con le mani unte = Avere la coscienza sporca e parlar male di persone oneste.
Va a fa bene a j’aseno che te tira càoci
Fai del bene all’asino che ti tira calci;
Va cerchenn’  ‘e lavorà e prega Dio de non trovà.
Cerca il lavoro ma prega Dio di non farglelo trovare.
Venne a cùlimo e comprà a raso.
Vendere con misure colme comprando con misure a raso; lavorare in perdita;
Viddi cacà zia e me nne vinni fantascia
Si dice a chi desidera ogni cosa che vede

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